la laguna di Balos
CRETA
Balos
12 ore di sole....
decorazioni di epoca Minoica
l'aliscafo per Santorini
MELANZANE ALLA CRETESE
tagliare le melanzane a fette e metterle
in una teglia bassa coperta con carta da forno
cuocerle in forno a 180 gradi per circa 30/40 minuti, o finchè saranno morbide, girandole a metà cottura.
spezzettare la feta su ogni fetta , irrirare di olio di oliva e cospargere di origano
completare la cottura in forno
serre...a Falasarna
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ITALIANI A CRETA IN SUPPORTO DEI NAZISTI....
Il comando della flottiglia d'invasione fu affidato al capitano di vascello Aldo Cocchia, mentre il comando delle truppe fu affidato al Col. Ettore Caffaro. Il corpo di spedizione italiano era composto da 1 reggimento (9°) di formazione della Div. Regina, due compagnie di marinai, e elementi del CCCXII battaglione meccanizzato misto dell'Egeo per un totale di circa 2.500 uomini. L'armamento disponibile era piuttosto antiquato così come i mezzi (13 carri L3), nove motociclette, un autocarro e 205 muli. La flotta era altrettanto rimediaticcia, 4 gazolini, 2 piccoli piroscafi (le uniche vere navi), la nave fluviale Porto di Roma (a chiglia piatta), due navi frigorifere da pesca, il vaporetto lagunare Giampaolo !!!, una nave cisterna e due rimorchiatori.
Alcune unità vennero dotate di passerelle da sbarco ma nessuna di esse (salvo la Porto di Roma e il vaporetto) era adeguata per arrivare su una battigia. I militari furono costretti a viaggiare con i salvagente indossati in coperta e senza adeguati servizi igienici. La scorta navale era costituita dal cacciat. Crispi, dalle torpediniere Lince, Libra e Lira più sei MAS. Il 25 maggio fu eseguita un'esercitazione di sbarco a Rodi che si rivelò disastrosa ma nonostante ciò si decise di procedere. Il 27 maggio alle ore 11 iniziarono le operazioni d'imbarco che andarono avanti sino alle 17. Per risparmiare benzina le navi più piccole e lente furono prese a rimorchio da quelle più grandi. Alle prime ore dell'alba del 28, quando ormai gli inglesi stavano reimbarcando i superstiti, il convoglio si trovava nei pressi dell'isola di Saria (Scarpanto) e venne raggiunto dalle unità maggiori di scorta. La velocità media del convoglio era poco più di 7 nodi ma almeno le condizioni meteo erano buone.
L'invasione italiana dell'isola partì alle ore 12 del 29 maggio !!!: meglio tardi che mai (l'isola era gia' in mano dei tedeschi e gli inglesi se ne stavano andando). Durante la marcia vi furono scontri con formazioni armate della resistenza cretese che non causarono gravi danni. Il 30 maggio i carri italiani occupavano il bivio di Jerapetra, nostra vecchia conoscenza del 1897, incontrando alcuni reparti tedeschi motorizzati. Questa tardiva e sgangherata spedizione italiana, non conseguì alcun risultato utile dato che gli inglesi avevano già deciso di sgomberare l'isola. A differenza di molti militari italiani che riuscirono a fuggire da Rodi l’8 settembre 1943, quelli di Creta rimarranno intrappolati. Ad oggi sono ancora ignote le vicende di questi uomini catturati dai tedeschi o braccati dagli stessi partigiani. I resistenti furono fucilati mentre molti altri persero la vita nei naufragi della successiva evacuazione verso la Grecia. Solo una piccola aliquota si unirà ai tedeschi come cobelligerante (leg. Kreta vedi sotto), ma anche di questi si perderanno le tracce. Il 27 cadeva la Canea e il 31, chi si era salvato, era sulle navi verso l’Egitto che non stava certo meglio con Rommel alla frontiera. I tedeschi avevano perso il 50% dei parà. La vittoria di Pirro aveva insegnato che non erano possibili simili azioni strategiche su rilevanti obiettivi. Per i tedeschi sarà l’ultima. Per gli alleati che dovevano ancora iniziare, un insegnamento per Sicilia e Normandia dove doseranno in ben altra maniera l’equilibrio delle forze. Gli inglesi avevano perso 4 incrociatori, 6 cacciatorpediniere e 2 corazzate, 4 incrociatori e 2 cacciatorpediniere danneggiate, più naviglio minore. http://www.dodecaneso.org/creta41.htm